16 dicembre 07.30 Sala Laudamo, debutta questa sera “I miei occhi cambieranno”

Celeste Brancato
Celeste Brancato

Un ricordo di un'attrice e autrice scomparsa troppo presto, realizzato attraverso il teatro che era stato la sua vita: “I miei occhi cambieranno”, in scena nella Sala Laudamo dal 16 al 18 dicembre per il cartellone “La Casa degli Artisti”, è un monologo tratto da “Certo che mi arrabbio” di Celeste Brancato con la drammaturgia di Giampiero Cicciò e Giusi Venuti. Sul palcoscenico Federica De Cola, regia dello stesso Cicciò, scene e costumi di Francesca Cannavò, disegno luci di Renzo Di Chio. 

“Mettere in scena un testo di Celeste – spiega Cicciò – significa, innanzitutto, lasciarmi guidare dalle sue parole. Ho condiviso con lei vent'anni di vita e di lavoro, innumerevoli spettacoli, lo stesso pianerottolo, la Bottega teatrale di Gassman, le stesse utopieIn ‘Certo che mi arrabbio', testo nel quale racconta la lotta contro il suo male, Celeste sorprende per un'impronta di travolgente comicità, per la sua impetuosità e, insieme, per la delicatezza; e affascina per la sagace abilità narrativa con cui, nitidamente, rivive certi episodi del suo passato animati da una scrittura graffiante e malinconica. Tra le possibilità di attuazione scenica di questo testo, ho prediletto il percorso di una donna che, attraverso il dolore del corpo, tenta con fatica di rintracciare il proprio dolore spirituale: ‘I miei occhi cambieranno' diviene, pertanto, più di una frase tratta da quest'ultimo scritto di Celeste: è un'esortazione alla trasformazione o, meglio, un incitamento a ritrovare, ad accettare l'autentica nostra “vocazione” (la ricerca della Verità e della purificazione). E questa mia lettura si intreccia con quella della filosofa Giusi Venuti, studiosa di bioetica, che ha curato con me l'adattamento del testo: la storia di Celeste diventa così la storia di ognuno di noi, di chi, ad un certo punto della vita, è costretto a spogliarsi della persona che era per diventare ‘paziente'”.

Federica De Cola
Federica De Cola

 Celeste Brancato (Messina, 27 febbraio 1969Morlupo, 10 ottobre 2009) è stata un'attrice eclettica, capace di eccellere sia nel tragico sia nel comico. Si è diplomata nel 1989 alla Bottega Teatrale di Firenze, diretta da Vittorio Gassmann

Tra le sue interpretazioni più significative sono da ricordare quelle di Isabella ne L'Illusion comique di Pierre Corneille (protagonista femminile accanto a Sandro Lombardi) con la regia di Giancarlo Cobelli, Placida ne La bottega del caffè (accanto a Paolo Bonacelli) diretta da Gigi Dall'Aglio, Ayola in Donna Rosita nubile di Federico Garcia Lorca (accanto a Renato Carpentieri) diretta da Cesare Lievi, Nuda Gratuita in Pausa di Luciano Melchionna diretta dallo stesso Melchionna, Giocasta in Edipo re di Sofocle diretta da Marco Maltauro, Caterina in Senso di Luca De Bei (accanto a Maria Paiato e Salvatore Palombi) con la regia di Giampiero Cicciò

In teatro è stata inoltre diretta, tra gli altri, da Antonio Latella, Ninni Bruschetta, Attilio Corsini, Claudio Insegno, Daniela Giordano, Massimo Belli

In televisione è stata Mara Sciacca nelle serie televisive di Rai 3 La squadra e La nuova squadra e nel 1992 è stata tra gli interpreti del film Il ladro di bambini di Gianni Amelio

Nel 2009 a soli quarant'anni si è spenta a causa di un tumore

Lascia quattro spettacoli teatrali da lei scritti e interpretati: Una Donna Vissuta. Molto, Una Donna Vissuta. Rivista e Corretta (monologo); Rotta di Collusione (monologo); Saponara Marittima – San Giovanni Rotondo, andata e ritorno (monologo); la Scommessa (per quattro personaggi) e due opere incompiute: Una Farfalla, New York, Tokio e Morlupo e appunto Certo che mi Arrabbio.  

Sala Laudamo, 16 e 17 dicembre, ore 21.00; 18 dicembre, ore 17.30

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