13.52 Visita dell’assessore Caroniti ai ragazzi tunisini ospiti in città

Durante un pranzo a base di cuscus, dieci ragazzi tunisini, ospitati nelle strutture messe a disposizione dall'Amministrazione comunale per venire incontro all'emergenza sbarchi, sono stati salutati dall'assessore comunale alle politiche per l'integrazione multietnica, Dario Caroniti, e dal dirigente del settore, Giacomo Leotta. Accompagnati dai funzionari dell'Anci, giunti in città per visionare l'andamento del progetto, l'assessore ha trascorso alcuni momenti con i giovani ospiti ribadendo l'attenzione dell'amministrazione comunale. Nella prima settimana trascorsa in Sicilia, ai ragazzi sono state impartite lezioni di italiano, effettuate visite mediche e realizzate le prime forme di inserimento nella società italiana. Grazie al lavoro svolto dai volontari e dagli operatori sociali coinvolti nel progetto, i ragazzi tunisini hanno instaurato un rapporto di fiducia che li ha indotti a raccontare le loro terribili esperienze: un lunghissimo e allucinante viaggio per fuggire ad uno pericoloso stato di disordine nel Sud della Tunisia dopo la caduta del governo di Ben Alì. “Nei prossimi giorni – ha sottolineato l'assessore Caroniti – ne arriveranno altri, che sicuramente saranno accolti con lo stesso calore. Il vero problema non è tuttavia rappresentato dai minori, ma da quella vera e propria massa di persone in stato di disagio sociale ed economico, che premono per potere organizzare un viaggio verso l'Europa, la terra promessa, da raggiungere a qualunque costo. La fine della dittatura in Tunisia e in Egitto non può non essere accompagnata da uno sforzo dell'Europa. I lavoratori del Nord Africa sono pagati a circa due euro a giornata, per produrre le stesse derrate che caratterizzano l' di tutto il Mediterraneo: olive, agrumi, pomodori, melanzane. Il prodotto europeo è posto così fuori mercato, perché troppo caro, con grave danno per l'agricoltura, l'occupazione ed il territorio, mentre gli operai nordafricani sono sfruttati e indotti ad espatriare nella stessa Europa. Questa perversa spirale va arginata subito con programmi politici che diano finalmente esecuzione agli accordi di Barcellona sulla libera circolazione delle persone e delle merci nel Mediterraneo, creando un'area economicamente, socialmente e anche politicamente omogenea. Solo in questo caso, – conclude Caroniti – si potrebbe pensare di arginare la spinta proveniente dal Sud del Mediterraneo, senza affidarsi a soluzioni autoritarie e antiumane, stringendo accordi con pericolosi dittatori, ormai peraltro fortemente impopolari anche nei loro paesi”.

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